Una ventata di «Celtic Spirit»

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«I PARCHI DELLA MUSICA» Cinque musicisti classici si cimentano nel repertorio di tradizione popolare. Un luogo che si chiama Bosco, non può non adattarsi bene alla musica celtica che evoca storie di fate, elfi e altri fantastici esseri sil­vestri. È proprio a Bosco di Corniglio che avrà il suo battesimo un nuovo quintetto di musica celtica, costi­tuito da Carla They (arpa), Bea­trice Marozza (violino), Sandu Nagy (flauti), Franco Tomasi (violino e chitarra) e Roldano Innocente (percussioni). Inserito nella sta­gione «I Parchi della Musica», il concerto dal titolo «Celtic Spirit» si terrà in Piazza Ghirardini, il 24 luglio alle 21.00, con ingresso li­bero. «Il programma vuole essere un omaggio alla musica dei popoli di origine celtica, musica die ac­comunò buona parte d’Europa: dall’ Inghilterra alla Scozia, dal Galles alla Spagna, fino all’ lrlanda, le isole Ebridi e la Francia, -spiega Carla They- È dalla musica celtica, portata nel Nuovo Mondo dai pri­mi emigrati irlandesi, che è nato anche il country americano». A curare le trascrizioni per quintetto dei brani in programma, è stato Franco Tomasi: «Si tratta di un programma molto vario – spiega il violinista- che alterna brani veloci (di solito delle danze) ad altri più meditativi e melodici. Da anni fac­cio ricerca sulla musica celtica: si tratta in gran parte di musica tra­mandata oralmente, quindi mi so- no basato molto sull’ascolto ma ho cercato anche partiture su inter­net e a Milano. Uno dei brani che suoneremo è la melodia originale da cui è stata tratta la colonna so­nora del film ‘Titanic’. Abbiamo riarrangiato questi brani per il no­stro gruppo, in cui alterniamo strumenti diversi: arpa celtica e arpa classica; flauto traverso, ot­tavini e flautini irlandesi; percus­sioni di vario tipo…». Tutti i componenti del gruppo ap­partengono al mondo della musica classica (alcuni suonano o hanno suonato nell’orchestra della Fon­dazione Toscanini), e si sono rein­ventati come interpreti di questa musica di origine popolare. «L’ar­pa celtica è più piccola e leggera di quella classica, è più comoda da tra­sportare e ha meno corde» spiega Carla They che già da anni si dedica a tale repertorio. «Il violino non cambia, cambia invece la tecnica di interpretare la musica celtica ri­spetto a quella classica. – aggiunge Tomasi – È un po’ come passare da una chitarra classica ad una elettri­ca: lo strumento è lo stesso ma va suonato in tutt’altro modo». In ca­so di maltempo, il concerto si terra nella sede della Pro Loco di Bosco di Corniglio. L’ingresso è gratuito.

GAZZETTA DI PARMA  domenica 19 luglio 2015   Lucia Brighenti

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