Premio il racconto del male tra paura, memoria e speranza

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Il premio letterario Flaminio Musa compie 40 anni. Il riconoscimento, voluto dal presidente della sezione Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) di Parma, è un modo per parlare dei tumori andando oltre l’aspetto medico. Un’occasione unica per trattare un tema complesso, attraverso parole e immagini, aprendo la porta della speranza e donando ai malati nuova energia nella loro lotta per la vita. Ieri mattina, nella biblioteca monumentale di San Giovanni Evangelista, è stata celebrata la cerimonia di premiazione, presieduta da Enzo Molina, presidente della sezione Lilt di Parma e della giuria del premio, e alla presenza di Patrizia Vaipiani, presidente dell’Amsi (Associazione medici scrittori italiani), di Luigi Viana, coordinatore regionale della Lilt, e di Pierantonio Muzzetto, presidente dell’Ordine dei medici. Tra i presenti anche Nicoletta Paci, assessore alla Partecipazione e ai diritti dei cittadini, e i rappresentanti dell’Ausl, del Maggiore e della Università popolare. L’evento si è aperto con l’esecuzione del brano «Largo» di Haendel da parte dell’arpista Carla They, che ha intervallato le premiazioni con la sua esibizione. I contenuti letterari dei lavori premiati e le motivazioni della giuria sono stati letti da due figure d’eccezione: Mirella Cenni e Giancarlo Ilari. Nella sezione studenti si sono classificati al primo posto ex aequo Cristina Baruffaldi (iscritta al San Raffaele in Medicina e chirurgia) con il racconto «Come un colibrì» e Anita Provana (iscritta al San Raffaele in Scienze e tecniche psicologiche) con i disegni «Nessun dorma». Per quanto riguarda la sezione «Amici della Lilt», l’attestato di merito è andato al racconto «L’attesa» di Maria Cicconetti. Primo classificato, invece, il racconto «Un regalo inaspettato» di Francesca Duranti. Nella sezione psicologi, invece, primo classificato il racconto «Come un bucaneve» di Annarita Martulli. Tre gli attestati di merito, consegnati a Elisabetta Catapane per il racconto «Angelo», a Giorgia Macinagrossa per lo scritto «A domani» e a Martina Sivieri per il racconto «Mio fratello ed io». Nella sezione medici ha vinto il racconto «Oncologici anonimi» di Paolo Pisi (iscritto all’ordine dei medici di Mantova). Due gli attestati di merito, andati ad Alessandro Galli per il racconto «Mors tua, mors mea» e a Ida Marcer con il racconto «Acqua!… e via di corsa». Agli studenti premiati è stato consegnato un buono da utilizzare nelle librerie. Ai vincitori delle altre categorie un marengo d’oro incastonato all’interno di un’elegante targa ricordo. La cerimonia si è conclusa con l’intervento di Viana, che ha sottolineato l’alto significato simbolico e il valore del premio, «che ha saputo evolversi ed aprirsi a più figure nel corso del tempo». Parole ribadite da Molina. «L’originalità del premio – ha spiegato – consiste nel trattare l’argomento della malattia tumorale con la più grande libertà d’ispirazione, trascurando ogni tema legato alla medicina vera e propria, dando spazio a ogni divulgazione letteraria, fantasiosa e di autentico vissuto, purché riferita al tumore».

GAZZETTA DI PARMA  domenica 27 ottobre 2019  LUCA MOLINARI

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