Carla They ed Elena Zanetti «La musica è il centro del nostro mondo»

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Si dice che il Maestro Arturo Toscanini di donne in or­chestra non ne volesse. Og­gi, per fortuna, almeno in quel settore le cose sono cambiate, al punto che Carla ed Elena, mam­ma e figlia, hanno entrambe vo­tato la propria vita alla musica. Carla They, nota arpista parmi­giana, ed Elena Zanetti, quattordicenne che al liceo musicale «Bertolucci» si dà da fare con oboe e percussioni, condividono una passione che, inevitabilmen­te, le rende ancora più complici. Oggi ci sono direttori d’orchestra «in rosa» (anche se in netta mi­noranza) e alcuni strumenti che fino a pochi anni fa erano esclu­siva dell’uomo iniziano ad essere suonati anche da donne. «Per me è stato naturale avvicinarmi al mondo della musica – racconta Elena-: da quando sono piccola mi muovo in questo ambiente, seguo mia mamma ai concerti, la sento suonare a tutte le ore del giorno. Da sei anni canto in un coro e quando ho dovuto sceglie­re la scuola non ci ho pensato due volte, anche perché in mu­sica avevo 10. Il mio sogno è suonare in un’orchestra». Il periodo è quello dell’adolescenza. «Un’e­tà difficile – sorride mamma Car­la -. Siamo nel momento in cui ogni cosa si trasforma in una di­scussione: la scuola, le uscite, i tempi impiegati per prepararsi. Nonostante gli screzi, però, sia­mo molto vicine, ci confidiamo l’una con l’altra e ci seguiamo nei rispettivi impegni legati alla mu­sica». L’8 marzo la They suonerà al teatro Bibiena di Mantova, prendendo parte ad un concerto tutto al femminile e la giovane Elena la accompagnerà. «Ricor­dare è doveroso – commentano in coppia in riferimento alla gior­nata internazionale della donna -. Sulle tematiche di genere senza dubbio molti passi avanti sono stati fatti, ma non bisogna di­menticarsi che ancora oggi, spes­so, la donna si trova a dover sce­gliere fra carriera e famiglia; la maggior parte delle responsabi­lità legate alla casa è ancora sulle nostre spalle, nonostante il gran parlare che si fa di parità. Il cam­biamento vero e proprio è cul­turale e, probabilmente, richiederà ancora tanti anni. 
GAZZETTA DI PARMA  8 marzo 2015    Margherita Portelli

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